LO ZENZERO, CHI DI VOI LO UTILIZZA?

da | Feb 6, 2021 | Funzione digestiva | 0 commenti

Non potevo non parlarvi dello zenzero, questo tubero meraviglioso dalle infinite proprietà!

Lo zenzero, il rizoma dello Zingiber officinale, è un membro della famiglia delle Zingiberaceae che è stata usata come spezia a livello globale. Questa spezia contiene un’ampia varietà di composti volatili e non volatili. L’analisi chimica dello zenzero mostra che contiene oltre 400 composti diversi.

I principali costituenti nei rizomi dello zenzero sono i carboidrati (50-70%), i lipidi (3-8%), i terpeni e i composti fenolici (Grzanna, Lindmark e Frondoza, 2005). I componenti terpenici dello zenzero includono zingiberene, β ‐ bisabolene, α ‐ farnesene, β ‐ sesquiphellandrene e α ‐ curcumene, mentre i composti fenolici includono gingerolo, paradols e shogaol. L’odore specifico dello zenzero è correlato allo zingiberene e al bisabolene, mentre il sapore pungente è dovuto agli oli volatili di gingeroli (23–25%) e shogaoli (18–25%).

Da migliaia di anni lo zenzero è stato utilizzato come alimento e medicinale a base di erbe in Asia e in Estremo Oriente, tanto che il suo uso medico è ben descritto nei rimedi cinesi del 400 a.C.

I rizomi sono stati utilizzati fin dall’antichità nei vari sistemi di medicina tradizionale per curare raffreddore, febbre, mal di gola, malattie infettive, artriti, reumatismi, distorsioni, dolori muscolari, dolori, crampi, ipertensione, demenza, emicrania, malattie nervose, gengiviti, mal di denti, asma, ictus e diabete e anche usato come rimedio casalingo nel trattamento di vari disturbi gastrici come costipazione, diarrea, dispepsia, eruttazione, gonfiore, gastrite, disturbi epigastrici, ulcerazioni gastriche, indigestione, nausea e vomito.

La compromissione dello svuotamento gastrico è alla base della dispepsia funzionale, definita come pienezza postprandiale, sazietà precoce o dolore / bruciore epigastrico o fastidio centrato nella parte superiore dell’addome in assenza di qualsiasi causa strutturale nota. L’ipomotilità gastrica comporta una disfunzione temporanea della rete integrata dei recettori colinergici M3 e serotoninergici 5‐ HT3 / 5 ‐ HT4. I principali costituenti chimici degli estratti lipofili delle radici di zenzero come gingeroli e shogaoli modulano tutti questi recettori migliorando i sintomi connessi al dolore addominale, gonfiore, sazietà precoce, pienezza, eruttazione e nausea.

UNA CHICCA NEI DISTURBI MICOTICI

In alcuni recenti studi è stato riportato che il 6-gingerolo e 6-shogaolo sono in grado di ridurre significativamente la formazione di biofilm di Candida Albicans, un fungo responsabile di disbiosi a livello intestinale e candidosi vaginale. Questi principi attivi dello zenzero sono in grado di inibire la crescita delle ife e di prevenire l’aggregazione cellulare attraverso una inibizione selettiva di geni coinvolti nella produzione delle ife / biofilm come .ECE1 e HWP1.

In particolare si osserva come il composto bio-attivo 6-shogaolo sia particolarmente presente in elevate quantità nella radice di zenzero essiccata piuttosto che nella radice fresca.

L’estratto di zenzero rappresenta quindi un valido strumento terapeutico da prendere in considerazione nelle terapie di eradicazione della Candida (intestinale o vaginale)

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Referenza

Nikkhah Bodagh, M, Maleki, I, Hekmatdoost, A. Ginger in gastrointestinal disorders: A systematic review of clinical trials. Food Sci Nutr. 2019; 7: 96– 108

Photo from Every Day Health