Nei soggetti sensibilizzati, l’ingestione di alimenti ricchi di nichel, oltre alle tipiche lesioni cutanee sistemiche, può indurre sintomi gastrointestinali come quelli che caratterizzano la sindrome del colon irritabile (IBS), ovvero nausea, dispepsia, meteorismo, dolore addominale, diarrea e costipazione. Questa condizione è descritta come allergia sistemica al nichel (SNAS). Ecco alcuni parametri chiave da considerare:

  • Considerata una condizione allergica emergente, la SNAS è associata a disregolazione del sistema immunitario con massiccia infiltrazione di linfociti T CD4+ proinfiammatori nella lamina propria duodenale e nell’epitelio, così come il coinvolgimento di citochine di tipo Th2 (IL-5 e IL-13). Questo provoca anche un aumento di livelli circolanti di eosinofili, globuli bianchi che contrastano le infezioni ed i fenomeni allergici
  • Il livello di nichel negli alimenti varia con la varietà della specie vegetale e con il contenuto di nichel del suolo in cui la pianta è stata coltivata o, nel caso dei frutti di mare, dell’ambiente acquatico. Nella maggior parte degli studi, le fonti più ricche di nichel alimentare si trovano in noci, piselli e fagioli secchi, cereali integrali e cioccolato.
  • La maggior parte del nichel ingerito rimane non assorbito ed escreto con le feci. Di solito viene assorbito meno del 10% del nichel negli alimenti, ma questa quantità aumenta nelle persone con carenze di ferro e nelle madri che allattano. Nichel e ferro utilizzano lo stesso sistema di trasporto per attraversare la mucosa intestinale, quindi se si trasporta ferro il nichel è escluso. Di conseguenza, le persone sensibili al nichel dovrebbero includere alimenti ricchi di ferro nella loro dieta.
  • Poiché una certa quantità di nichel è presente in quasi tutti gli alimenti, una dieta priva di nichel non è possibile anche perché porterebbe ad un rischio di carenza nutrizionale. Le linee guida internazionali suggeriscono di seguire un protocollo di dieta ad esclusione di nichel per 1-2 mesi, a seguito del quale si affronta un piano di reintroduzione mirata degli alimenti, partendo da quelli a più basso contenuto di nichel o più tollerati dal soggetto

E’ bene in questo percorso affidarsi ad uno specialista che vi può seguire passo dopo passo, disegnare una dieta personalizzata e supportarvi nel percorso di riequilibrio intestinale, con l’obiettivo finale di recuperare una più stabile tolleranza immunologica verso gli alimenti e garantire una dieta più ampia e bilanciata per il vostro stato di salute e benessere nutrizionale

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Foto da Greater Austin Allergy