La disbiosi si riferisce a uno squilibrio delle specie microbiche e a una riduzione della diversità microbica nel comparto intestinale. Di conseguenza, possono diminuire i batteri benefici come i Firmicutes (es. Roseburia, Agathobacter, Fecalibacterium Prausnitzii) e possono aumentare i batteri con un effetto infiammatorio (es. Bacteroidetes o Proteobatteri).
La disbiosi è collegata alla ridotta funzione della barriera intestinale e all’infiammazione immuno-mediata, che è il risultato di un’eccessiva risposta immunitaria. Questo spiega perché molte persone che soffrono di disbiosi possono andare incontro a disturbi auto-immuni (es. celiachia, tiroidite di Hashimoto, gastropatie, psoriasi, artriti, fibromialgia).
Il rapporto Firmicutes/Bacteroidetes
Mentre i bifidobatteri e i lattobacilli potrebbero esserti familiari, costituiscono solo una piccola percentuale del tuo microbioma intestinale (meno del 1%). Bacteroidetes e Firmicutes sono i due principali phyla batterici che rappresentano circa il 90% del microbiota intestinale. Sia Firmicutes che Bacteroidetes sono responsabili del metabolismo dei carboidrati e della produzione energetica, partecipano al trasporto e al metabolismo degli aminoacidi e alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA).
È stato suggerito che i cambiamenti nel rapporto Firmicutes/Bacteroidetes (F/B) nell’intestino causino varie malattie. Ad esempio, un rapporto F/B aumentato (Firmicutes alto, Bacteroidetes basso) è associato allo sviluppo del sovrappeso e dell’obesità, mentre un rapporto F/B ridotto (Firmicutes basso, Bacteroidetes alto) è collegato alla malattia infiammatoria intestinale (IBD). Pertanto, mantenere Bacteroidetes e Firmicutes nel giusto equilibrio nell’intestino è importante, soprattutto quando si tratta di gestire l’obesità e altre condizioni metaboliche.
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