Assumi inibitori di pompa protonica (IPP)?
Gli IPP sono tra i primi 10 farmaci più utilizzati al mondo. L’uso di PPI è stato associato a un aumento del rischio di infezioni enteriche, in particolare da Clostridium difficile, con un aumento dell’incidenza del 65%. Il microbioma intestinale svolge un ruolo importante nelle infezioni enteriche, resistendo o favorendo la colonizzazione da parte di agenti patogeni.
- Una meta-analisi di 23 studi, comprendenti quasi 300.000 pazienti, ha mostrato un aumento del 65% dell’incidenza di diarrea associata a Clostridium difficile tra i pazienti che hanno utilizzato gli IPP
- L’uso di IPP è associato a una ridotta ricchezza batterica e a profondi cambiamenti nel microbioma intestinale: il 20% dei batteri identificati in uno studio olandese ha mostrato una deviazione significativa rispetto alle loro proporzioni normali
- I batteri orali e i batteri patogeni aumentano nell’intestino delle persone che fanno uso di IPP
- Gli IPP sono stati anche associati ad un aumentato rischio di C. difficile, Salmonella spp, Shigella spp, Campylobacter spp e altre infezioni enteriche. L’aumento del rischio di contrarre una di queste infezioni enteriche è probabilmente dovuto a cambiamenti nel microbioma intestinale del soggetto che fa uso di IPP
Queste alterazioni sono dovute al fatto che la barriera gastrica (pH acido) impedisce normalmente ai batteri residenti del cavo orale nonché a batteri patogeni ambientali di colonizzare il tratto intestinale. Un uso prolungato di IPP favorisce un pH basico e quindi compromette l’integrità della barriera gastrica, abbassando i livelli di guardia nei confronti di possibili infezioni o traslocazioni di batteri opportunisti del cavo orale nel tratto intestinale.