IL DIGIUNO INTERMITTENTE PROTEGGE DA ALZHEIMER ATTRAVERSO LA MODULAZIONE DEL MICROBIOTA

da | Ago 25, 2023 | Alimentazione, Microbiota | 0 commenti

Il digiuno intermittente (DI) è in grado di mitigare il deterioramento cognitivo nella malattia di Alzheimer (AD) probabilmente attraverso la modulazione dell’asse microbiota intestinale-metabolita-cervello.

  • Un regime di DI di 16 settimane ha migliorato significativamente la memoria spaziale e la funzione cognitiva nei topi transgenici con AD; questo miglioramento è stato accompagnato da un ridotto accumulo di Aβ e dalla soppressione della neuro-infiammazione. Il DI ha rimodellato il microbiota e alterato positivamente i metaboliti microbici correlati alla funzione cognitiva. L’analisi multi-omica ha dimostrato una forte connessione tra i cambiamenti indotti dal DI nell’espressione genica dell’ippocampo, la composizione dei microbi intestinali e i metaboliti sierici utili per la funzione cognitiva.
  • Il DI altera la composizione microbica intestinale con un significativo arricchimento di probiotici come il Lactobacillus. I cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale influenzano le attività metaboliche e la produzione di metaboliti. L’analisi del profilo metabolomico del contenuto cecale ha rivelato che il DI porta a un ridotto metabolismo dei carboidrati (es. glucosio) e ad una maggiore abbondanza di aminoacidi (es. sarcosina e dimetilglicina). È da notare che la somministrazione di sarcosina o dimetilglicina imita gli effetti protettivi del DI nei topi transgenici con AD, incluso il miglioramento del declino cognitivo, il carico di amiloide-β (Aβ) e l’iperattivazione gliale.
  • La rimozione dei microbi intestinali con antibiotici ha abolito gli effetti neuroprotettivi del DI.

Questi risultati dimostrano quindi che un regime IF è un potenziale approccio per prevenire la progressione dell’AD, almeno attraverso l’asse intestino-microbiota-metaboliti-cervello, e costituisce un’innovativa via terapeutica dell’AD.