IMPIEGO: QUESTO TEST È UTILE PER ESAMINARE EVENTUALI ALTERAZIONI DEI PROCESSI DIGESTIVI O DELLA FERMENTAZIONE BATTERICA DELLE PROTEINE ALIMENTARI
Le proteine alimentari che non vengono digerite o assorbite nell’intestino tenue possono essere fermentate dai batteri del colon per produrre prodotti di degradazione proteica, chiamati anche acidi grassi putrefattivi a catena corta. Questo test è in grado di misurare la concentrazione di tre acidi grassi a catena corta (SCFA) – valerato, isobutirrato e isovalerato, che sono prodotti batterici dati dalla fermentazione delle proteine.
Considerazioni metodologiche
I risultati di questo test sui prodotti della decomposizione delle proteine dovrebbero essere considerati alla luce di altri dati come lo stile di vita del paziente, altri biomarcatori fecali, nonché profili di batteri commensali. I batteri fermentano le proteine per produrre acidi grassi a catena corta putrefattivi. Inoltre fermentano la fibra per produrre altri acidi grassi a catena corta (ad es. butirrato, acetato e propionato). La disbiosi può provocare squilibri nei processi descritti sopra.
In letteratura, gli squilibri degli acidi grassi a catena corta (sia dalla fermentazione delle proteine che dalle fibre) sono associate condizioni multiple, tra cui:
- Cancro del colon-retto
- Depressione
- Crescita eccessiva di batteri nell’intestino tenue (SIBO)
- Antibiotici
- Aumento del consumo di proteine
- Diverticolosi
- Celiachia
- Autismo
- Emorragia gastrointestinale
- Pancreatite cronica, steatorrea
Le cause di alti livelli di prodotti della fermentazione proteica includono:
- Insufficienza pancreatica esocrina
- Dieta ricca di proteine
- Crescita batterica intestinale tenue (SIBO)
- HCL gastrico basso (ipocloridria, uso di inibitori di pompa protonici)
- Alcuni tipi di disbiosi
- Emorragia gastrointestinale
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